Hilbert.
Dalla scoperta del
Paradosso di Russell e di altri paradossi simili derivanti da una
teoria naif degli insiemi che non regolava la costruzione degli
insiemi stessi, nasce la necessità di creare una teoria
assiomatica degli insiemi che eviti tali paradossi e nasce
soprattutto una ricerca sul come fondare la matematica su basi
solide.
Nel 1920 il famoso
matematico David Hilbert propone un progetto di ricerca
in metamatematica che prenderà il nome di Programma di
Hilbert. La ricerca che Hilbert proponeva delineava un tentativo di
dare un fondamento solido alla matematica e può essere così
riassunta:
- Completezza: dimostrare formalmente che la matematica tutta può essere fatta derivare da un insieme finito di assiomi opportunamente scelti
- Consistenza: dimostrare formalmente che tale insieme di assiomi è consistente (cioè non può portare a contraddizioni).
- Decidibilità: trovare un algoritmo per decidere la verità o falsità di qualunque enunciato matematico.
A questo proposito
Hilbert sostenne anche che “la matematica non è un gioco i
cui compiti sono determinati da un insieme di regole pattuite
arbitrariamente. Piuttosto invece, la matematica è un sistema
concettuale che mostra delle necessità interne che possono
essere solo tali e che non possono avere altre risposta”.
Questa
affermazione ci interessa perché nel paragrafo “La
matematica si scopre o si crea?” ci stavamo chiedendo se la
matematica, e le basi della matematica, si scelgono.
Per Hilbert la
matematica è manipolazione formale di simboli e le regole che
governano questo formalismo rispondono a necessità intrinseche
della matematica stessa per cui non possono essere “arbitrariamente
pattuite”.
La questione è
molto difficile e delicata, tuttavia continuo a chiedermi quanto i
pensieri non coscienti dei matematici, e la cultura stessa, abbiano
un peso nelle scelte che poi i matematici fanno; quanto, in altre
parole, la matematica possa portare con se tracce ed immagini dei
pensieri non coscienti che l'hanno creata o addirittura dei processi psichici che rendono noi esseri umani in grado di fare matematica.
Questo è
fondamentalmente il senso di questo lavoro. L'idea di base è
che la teoria della nascita di Massimo Fagioli possa gettare luce sul
come nasce la matematica nella mente umana. Ci arriveremo piano
piano.
Nel prossimo
paragrafo vedremo la risposta matematica di Gödel a Hilbert ed
il suo profondo significato teorico e filosofico.
Nessun commento:
Posta un commento