Scuola: Cabri - Disegni - Sketchup

venerdì 31 agosto 2012

Curiosità

Luca è curioso.
Prova a toccare con il dito indice ogni vitina ed ogni pispolino per vedere se succede qualcosa.
Prova qui, prova la, scopre sempre qualche cosa.




lunedì 27 agosto 2012

Un anno fa ...

Oggi:

Un anno fa ...


venerdì 24 agosto 2012

Due ore.

Mi rotolo nel fango. Mi rotolo nella polvere e tra le foglie secche. Striscio.
Raccolgo un legnetto e me lo metto in bocca. Vedo una formica, provo a prenderla.
Ecco un sassolino, metto anche questo in bocca. Striscio di nuovo.
Ho le mani piene di terra. Le porto alla bocca e ci sbavo sopra.
La terra si impasta ed io la spalmo sul viso e sul corpo.
Ecco un piccione. Lo guardo, alzo un braccio. Troppo lontano oer prenderlo.
Controllo per un attimo dove sono loro. Si ci sono, sono sempre seduti li dietro.
Arriva un po' di vento, muove le foglie. Guardo in alto per vedere i rami che si muovono.
C'è anche un lampione tra gli alberi. Con un piccione sopra. Belli i piccioni.
Passa una moto. Loro mi dicono "moto" ed io sono contento perché lo sapevo.
Passa anche un autobus. Loro mi dicono "autobus" ed io sono contento perché già lo sapevo.
Striscio ancora, c'è una macchiolina per terra. La tocco con l'indice.
Non si muove e non fa rumore. Torno indietro da loro.
Mangiano qualcosa, ho visto che masticano. Chiedo.
Voglio assaggiare. Mi fanno assaggiare con il dito. E' yougurt.
Lo mangio insieme alla terra. Chiedo ancora. Ne mangio ancora.
Finché ce n'è. Ora mi dicono "Finito", boh. Le loro mani sono vuote.
Chiedo ancora. Niente. Mi riportano ai giochi. Alle corde.
Sto seduto davanti alle corde. Le prendo e provo ad alzarmi spingendo
con le gambe per raddrizzare le ginocchia. Un po' ci riesco.
Sto li a lungo. Ci provo a lungo. Poi mi spostano.
Sono su un gioco grande ed alto. Striscio verso la discesa.
"Buttati, buttati" mi dicono loro. Ed io mi butto. Ho imparato a buttarmi nella discesa.
Mi spostano di nuovo. Andiamo all'altalena. La conosco. Mi piace abbastanza.
A Linda piace più che a me e va veloce.
Io mi lascio cullare. Loro mi spingono ed io rido. E' bello ridere.
Stiamo li. A lungo. Con loro.
Loro sono sempre li vicino. Poi mi viene fame. Chiedo.
Poppo un po' e poi mi danno il biberon. Lo bevo tutto. Mi piace.
Giochiamo ancora. Sono stanco. Voglio andare a casa. Chiedo.
Partiano. Ecco il portone. Le scale. Le luci ad ogni piano. Gli scalini.
Il campanello accanto alla porta. Le chiavi aprono la porta.
"Casa!!!" ci dicono loro. Giochiamo un pochino per terra.
Andiamo a dormire. Faccio fatica a dormire. Troppe cose ancora da vedere.
Troppe cose ancora da provare. Insistono. Insistono ... Dormo.

Luca.



ciao,
guzman.





giovedì 23 agosto 2012

Bimba



Cristina, giustamente, suggerisce di chiamare 
la seguente foto "La quiete dopo la tempesta" !


mercoledì 22 agosto 2012

Caos

Certe volte mi sorprendo a scrivere.
Non so come ho iniziato. Una frase, una parola, un suono.
Un insieme di parole che suonano bene.
Li per li sembra che non abbiano niente da raccontare
come parole messe insieme.
Ma la mente si fissa e dice che hanno senso,
che sono le uniche che hanno senso.
Che sono le uniche dalle quali si può partire.
Ed io un po' ho imparato a dare retta a questi pensieri
non coscienti che emergono da soli.
Un po' ho imparato a lasciarli emergere questi pensieri.
E' un emergenza pacifica.

Certe volte mi sorprendo a scrivere.
Seguo le parole che mi hanno dato il via.
Non so dove portano.
Fiducia.
Si, la questione è di fiducia.
Fidarsi di quelle parole.
Fidarsi dei pensieri che le hanno originate.
In agguato c'è sempre il rischio del vuoto,
della dissociazione, delle parole private di significato, della paura del nulla.
Ma la certezza che le parole sono nate
da pensieri interni mi dice che è giusto dare spazio a quelle parole.

Certe volte mi sorprendo a scrivere.
Ed ormai so che le parole che mi danno il via
sono legate ad affetti, pensieri ed immagini.
Immagini soprattutto.

Ed è qua che portano le parole di oggi:
alle immagini. Al concentto di immagine.
Vediamo tante immagini ogni giorno, nella realtà o alla televisione (per chi ce l'ha).
Ma non è di quelle immagini che sto parlando.
Ci sono altre immagini che non si vedono.
Immagini nascoste, non subito visibili se non si è abituati,
che raccontanto il senso della realtà.

Pensate alla prima vostra fidanzatina di quando eravate alle elementari.
Pensate al vostro primo amore di quando eravate al liceo.
Pensate al vostro cuore che batte, al mondo che si tinge del vostro colore preferito.
Pensate al bacio di una donna, alle labbra morbide.
Pensate all'alito fresco di lei.
Pensate al disco che ascoltavate con un vostro grande amore.
Pensate al vestitino che aveva lei quando l'avete conosciuta.

Pensate a tutte queste cose messe insieme
e forse cominciamo ad avvicinarci al concetto di immagine
di cui sto parlando: sono colori, affetti, tremiti, vibrazioni, ...
e soprattutto nessi.
Il disco che avete ascoltato quella volta con lei,
è bello perchè lo avete ascoltato quella volta.
E' bello anche se è brutto.

Poi, più sotto ancora c'è il concetto di immagine femminile.
E qua le mie parole si fermano ...
non sanno più descrivere.

E' proprio la ricerca dell'immagine femminile
che mi ha tormentato per anni.
Fin dall'adolescenza.
No, fin dalle elementari. Se non prima.

Cercavo di capire cosa fosse questa immagine femminile.
Ho cercato, frugato, cercato di nuovo.
Ho scalato montagne, spostato macigni, cercato nei mari.
Volevo capire per bene questa storia dell'immagine femminile.
All'inizio, devo dire, non sapevo neanche cosa cercavo.
Poi qualcuno mi ha spiegato che era il senso dell'immagine femminile che andavo cercando.
Ed ho continuato a cercare.

Ho rischiato di diventare un novello Tiresia
e di raccontare le stesse frottole.
Ho visto e trovato la rabbia.
E' rimasta con me per decenni.
Ho visto e trovato la confusione, il caos, il nulla.
Ho tenuto duro ed ho continuato a cercare.

Ma la ricerca è inefficiente quando comandata dalla ragione.
E porta in lidi e spiagge prosciugate.

Adesso la ragione è stata vinta dalla tempesta.
Un anno quasi di lavoro intenso l'ha stenuata.
L'irrazionalità richiesta dallo stare con i bimbi
frustra la stupidità della ripetizione
e porta in nuovi mari aperti.

Adesso comincio a capire le due parole strane messe insieme:
immagine femminile.

E Linda è bella.

guzman



Leggete il post e mettete voi le didascalie alle foto ...





venerdì 17 agosto 2012

Arretrati. Appunti 30: un lungo e caotico post.

Questo è un lungo e, volutamente, caotico post
inframmezzato di nuove fotografie.

Linda studia il cubo di Rubik mini 2x2x2
Fino a Marzo ero solito scrivere lunghe raccolte di appunti.
Poi il sonno e la mancanza di tempo hanno preso il sopravvento.
Da Marzo in poi ho continuato con impegno a scrivere nel blog ma non ho più
fatto un resoconto dettagliato di tutti gli apprendimenti, i pensieri,
le dinamiche che emergevano.
Non credo che sia più possibile: abbiamo due bimbi per casa
e le cose che avvengono sono troppe.
Ci sono anche state dinamiche che ho fatto fatica a capire e ad affrontare
e che mi tenevano bloccato.

In questo post voglio provare
a rimettermi un po' in pari con le note che ho comunque spesso preso.
Non potrò essere esaustivo e non farò spesso post di questo genere
perché penso, tra l'altro, che raccontare tutti i pensieri e tutti gli apprendimenti
rischi di essere noioso e troppo razionale.


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Appunti 30.

Il linguaggio parlato è specificamente umano.
C'era un periodo, ed ancora capita spesso,
in cui i bimbi si svegliavano facilmente se sentivano delle voci.
Nel sonno riescono ad annullare molti stimoli
ma la voce umana costituisce spesso uno stimolo troppo importante.
La voce umana, gli esseri umani che parlano,
costituiscono un segnale unico come ricchezza di informazione
e costituiscono un segnale specie specifico.
Ossia, se sento un rumore di passi può averlo generato anche un animale,
ma se sento parlare significa che ho delle persone vicino.



Assunto 1.
Rimetto qua quello che è il nostro assunto numero 1
e che avevo già scritto in passato.
Lo rimetto perché voglio commentare ulteriormente.

Il nostro assunto numero 1
è che le richieste di un neonato
non posson mai essere sbagliate.
Si nasce sani.
Senza nessuna malizia.
Senza nessuna malattia psichica.
Si nasce sani ma in condizioni di benessere molto basso
a causa delle difficoltà da affrontare: fame, sonno, dolori ...
Se un bimbo chiede qualcosa
ha una precisa ragione per chiederlo
ed è più capace di noi adutli nel valutare
che si tratta di una vera esigenza utile a crescere bene.
Ripeto: le richieste di un neonato
non sono mai sbagliate.
Rispondere alle richieste di un neonato è sempre sano.
Il difficile può essere capire cosa sta chiedendo.
Ma a tentativi col passare dei mesi ci si riesce quasi sempre.
Bisogna accettare di entrare nel loro mondo
fatto di nessi, di immagini, di sensazioni, ...
di sogni, di dolori, di sorrisi, ...



__________________________


Aggiungo adesso, a distanza di mesi,
che sono ancora convinto della validità dell'assunto 1.
Non solo, è emerso chiaramente che rispondendo sempre
ai loro pianti, i pianti tendono a sparire.
Come ci fanno notare in tanti,
Luca e Linda piangono molto poco:
non ne hanno bisogno,
sanno che in generale
noi siamo pronti a provare a rispondere alle loro esigenze.

Spesso mi viene anzi il dubbio
che potevo essere più efficiente nel rispondere
alle loro richieste
ma non sempre è facile:
la stanchezza, il sonno, le difficoltà materiali, le paure ...
minano spesso la capacità di essere molto reattivi,
specialmente la notte.



8 mesi in collo. 
L'altra cosa che rende Luca e Linda in generale molto calmi
è il fatto che hanno passato 8 mesi in collo quando sono per strada.
Tra fascia, marsupio e nude braccia
hanno fatto tutte le uscite in strada dei primi, otto mesi, in collo.
Adesso, per il caldo e per il peso,
siamo passati gradualmente al passeggino.
Linda lo accetta molto bene.
Luca deve essere pima coccolato a lungo
altrimenti non lo accetta.
Entrambi quando partono a dormire nel passeggino
ci dormono bene.



Energia e stanchezza.
Ancora riguardo ai bimbi in collo.
Negli ultimi mesi ci sentiamo particolarmente stanchi.
Un po' perché con l'estate i bimbi si svegliano spesso la notte.
Ma anche per un fatto di cui mi sono reso conto ieri.
Quando i bimbi pesavano 2kg li portavamo a giro in collo anche 6 ore al giorno.
L'energia richiesta richiesta (senza essere precisi in termini fisici)
era dunque proporzionale a 2kg*6ore = 12 kg-ore.
Adesso che i bimbi pesano 9kg li portiamo a giro in collo,
sommando tutti i momenti, per circa 2 ore sole
ma l'energia richiesta risulta essere 9kg * 2ore = 18 kg-ore.
Quindi il nostro sforzo, invece che diminuire,
è aumentato !!!!



Ogni pianto è una sconfitta ... Ma non sempre sempre. 
Dicevo prima dell'assunto 1 che fondamentalmente dice
che ogni pianto è una sconfitta.
C'è un caso in cui questo non è vero:
la sera, quando i bimbi sono stanchi ma hanno ancora
la tensione nei muscoli,
c'è a volte un pianto liberatorio che serve a rilassare il corpo.
Il bimbo si rotola a casaccio e piange senza la convinzione
di chiedere qualcosa.
Basta lasciarlo stare, tenergli un po' di compagnia,
e gli passa molto presto: crolla addormentato.



Rispondere, non domandare.
L'assunto 1 implica anche che ai bimbi bisogna rispondere
e non domandare.
Bisogna rispondere alle loro esigenze
e non richiedere i comportamente che vorremmo vedere.
Sebbene io sia straconvinto di questo principio
ci sono volte in cui ho fatto molta fatica con Linda.
Linda ha sofferto per molti mesi a causa dell'immaturità
del suo sistema.
Questo ha fatto si che tutti i segnali che un genitore
si aspetta dal bimbo in risposta all'attenzione e la cura che ci mette,
arrivino molto lentamente e vari mesi dopo il previsto.
Credo che questa sia stata per me e Maria Carla
una fonte di stress veramente pesante.
Adesso finalmente tutto va molto meglio.



Bramosia.
Io tendo ad essere molto bramoso.
E' un mio grave difetto.
Voglio sempre fare il massimo
e voglio sempre ottenere il massimo.
Ma cosi facendo rischio di non accettare
quanto c'è di buono anche se uno non è riuscito a ottenere il massimo.
Tra le tante frustrazioni sane
a cui mi sottopongono i bimbi,
c'è quella di imparare piano piano a rinunciare alla mia bramosia
e di imparare ad accettare i miei limiti.
So che è più sano per tutti
ma faccio fatica su questo punto,
tendo ad essere bisognoso di avere la conferma
di aver ottenuto il massimo possibile.

In ogni caso ci sto lavorando duramente,
i bimbi non lasciano scampo.
Ogni piega ed ogni grinza dell'animo
viene stirata con forza fino a sparire.



Le storie di Luca.
Luca che gioca in terra sembra, da mesi ormai, proprio un bimbo grande.
Prende gli oggetti, li muove nell'aria
e fa rumori, voci e pernacchie.
A vederlo sembra che stia raccontando delle storie.
"Ecco arriva il razzo missile
e si schianta sull'areo ... pum tu ru rum ... pum pum
ma poi c'è una bomba super che fa scoppiare tutto ... putupum bramm bramm
e poi viene fuori un palla di luce ... eeeeehhhh !!!!
ed arriva uno schiacciasassi ... scronch scronch ...
e poi gli strappa anche i capelli ... "




Adeguamento.
Come dice Brazelton:
i genitori hanno in mente tre immagini di bimbo:
il bimbo sano e ridente di 4 mesi,
il bimbo malato,
il bimbo tuo per come è.
C'è una lunga fase in cui il genitore
deve adeguare la sua immagine astratta di bimbo 
a quella del suo bimbo per quello che è.
E' molto più sano
non avere immagini astratte a priori
perché queste alterano e negano la verità
del bimbo e del rapporto con lui.
Ma non è facile.



Strada.
Mi va di riproporre questa immagine
per ricordare a noi quanta strada abbiamo fatto,
spero nella direzione giusta:



Quando i bimbi fanno OhOhOh ...
Capita a volte
che Luca o Linda si mettono a fare "Oh Oh Oh ..."
producendo una sorta di melodia a noi ben nota:
stanno chiedendo la canzoncina per dormire.
E' una cosa che succede con una certa frequenza
da molti mesi ormai.



Foto.
Mi piace tanto continuare a fare foto a Luca e Linda.
In più le foto raccontano anche i loro progressi e le loro attività.
Prossimamente voglio fare foto ai giardini dove andiamo tutti i giorni.
[Fino ad adesso la cartella delle foto fate ha raggiunto i 9 giga :]

La giornata in campeggio.
7.30 sveglia e subito giochi a terra
9:30 dormita in passeggino
11.00 piscina
12.00 un po di giochi e poi a dormire
3.00 giochi a terra
4.30 piscina
6.00 parco giochi, altalena ecc
7.00 cena e poi giratina nel campeggio
9.00 nanna con una o due poppate di notte

La giornata adesso.
Tornati dal campeggio
abbiamo dovuto reinventare le giornate a casa.
6.00 sveglia e subito giochi a terra
9:30 dormita in passeggino
11.00 parco giochi
12.00 a dormire
3.00 giochi a terra
4.00 piscina
6.00 parco giochi, altalena ecc
7.00 cena e giochi a terra
9.00 nanna con due poppate di notte


Capelli di gatto.
Spesso la testa dei bimbi odora di gatto.
Anche quando fanno il bagno spesso
i capelli sembrano la pelliccia del gatto.
E' un odore che mi piace tanto.

La ricerca importante.
Anche quando ho scritto meno nel blog
ho continuato a fare ricerca.
Ricerca sul senso delle cose che avvegnono.
La ricerca è importante.
Obbliga a non impantanarsi.

Ho letto poco però.
Proprio non ho il tempo e le energie.

I gemelli in Senegal.
Ogni volta che incontriamo un senegalese per strada
questo ci sorride, ci viene in contro, ci accarezza.
Abbiamo poi scoperto che in Senegal
i gemelli sono considerati portatori di fortuna,
benessere, prosperità.

Strisciare. 
Entrambe i bimbi adesso strisciano piuttosto bene
e si lanciano in perlustrazioni ed esplorazioni.
Ieri Luca è andato dalla camera fino in cucina
e si vedeva sul suo volto tutta la gioia,
lo stupore, la fierezza. Era bellissimo. Come sempre.

Strisciare. 
I pediatri raccomandano di tenere molto i bimbi in terra.
E noi lo abbiamo sempre fatto.
C'era un periodo in cui stare a terra
era frustrante per loro e si lamentavano perché non riuscivano a spostarsi.
Ma abbiamo insistito.
La frustrazione porta alla crescita.
Dover risolvere il problema di muoversi, dover imparare ad usare il proprio corpo
ed i propri muscoli è un passo importante.
Ci sono mamme che forzano i bimbi ad imparare a camminare presto,
saltando la fase del gattonamento.
Credo che sia un errore per gli apprendimenti e le capacità dei bimbi.

I post che scrivo.
Ci sono volte in cui scrivo post ispirati.
Ho bisogno di essere rilassato mentalmente.
In quei momenti la mano parte e scrive da sola.
Non so nemmeno di cosa sto scrivendo.
L'aspetto interessante è che 5 minuti prima
di essere scritto il post ovviamente non esisteva,
ma 5 minuti dopo lo so tutto a mente
ma non lo penso più come mio.

Note sul campeggio. 
Le giornate in campeggio sono state bellissime ed uno finisce per affezionarsi al posto.
Ecco alcune note su momenti del campeggio.

Vari tedeschi, vedendo il nostro equipaggiamento ridottissimo
ci hanno regalato attrezzatura varia:
un grande telo per stare in terra, un materassino gonfiabile,
candele, ...

In piscina c'erano anche gli animatori ed i balletti.
Linda li guardava con piacere mentre stava nell'acqua.
Le canzoni dei balletti mi sono rimaste nella mente
e le rimetto qua (sono le canzoni in voga quest'estate):
Pulcino Pio
Ce ce re re ce
La temperatura sube
Ai si eu te pego
Redefinition of disco
Ta ca ta

Mentre andavamo in treno verso Viareggio,
arrivati a Pontedera, sono saliti numerosissimi i senegalesi
e le senegalesi che vanno a vendere lungo la spiaggia.
Luca e Linda sono finiti in braccio a quattro donnone senegalesi
che li hanno cullati, sballotati, fatti ballare e divertiti
con tutta l'energia che gli africani hanno. Si sono divertiti un sacco.

In campeggio c'era un bambino molto simpatico
che chiamava Luca "mangiafoglie"
perchè lo vedeva sempre giocare con le foglie
e lo vedeva sempre portarsele alla bocca.
Ed il nome non era del tutto errato.
Una mattina Luca strillava e pigiava,
pigiava e strillava, ... ed alla fine ha cacato una foglia.















mercoledì 15 agosto 2012

Esposti

Il pensiero di oggi.

Di solito i bimbi in passeggino sono nascosti da vari strati di protezioni:
anti freddo, anti pioggia, anti sole, ...
Ma mi viene da pensare che il vero motivo per cui
molte mamme nascondono i piccoli sotto questi strati che li rendono non visibili
è che non vogliono esporli al contatto col mondo ed
in particolare al contatto con altri esseri umani.

Noi abbiamo sempre usato la fascia
esponendo il nostro rapporto con i bimbi
ed esponendo i bimbi stessi al contatto col mondo.
Adesso che per il caldo e per il peso
stiamo usando varie volte il passeggino,
ne abbiamo scelto uno senza nessuna protezione,
in cui i bimbi sono ben visibili
ed hanno possibilità di rapportarsi con le persone che vedono.

Non credo al male insito negli esseri umani.
Esporre i bimbi al rapporto con altri esseri umani
è fondamentale per la crescita.
Foto del 13 luglio


Se non lo avete visto, questo è il post sulla nostra


Un anno fa:

Stavamo uscendo per una giratina.
Ho preso la macchina fotografica all'ultimo secondo.

Tanto per provare.

[Abbiamo fatto delle foto].
Poi la cosa è cresciuta.
"Come una pancia, è divenatata volume".
Le foto sono diventate video con musica.
Mi piace perché raccontano la verità dei pensieri.




guzman e maria carla

lunedì 13 agosto 2012

Un anno fa ...

Il blog dedicato a Luca e Linda è iniziato un anno fa con questo post:

Fotografare una pancia è delicato.
Si rischia di violare qualcosa.
Si rischia di creare una immagine piatta (senza affetti) dove invece, è il caso di dirlo,
c'è un volume (gli affetti).
Fotografare il senso del contenuto del contenuto di una pancia è difficile.

Questo è stato un primo timido tentativo.







Se non lo avete visto, questo è il post sulla nostra



Nuove foto:




venerdì 10 agosto 2012

20 giorni in campeggio ... 10 mesi ...

Siamo stati 20 giorni in campeggio.
Quando siamo partiti non sapevamo come sarebbe andata.
E' andata molto bene.
I bimbi si sono divertiti tantissimo e sono cresciuti molto:
stare all'aria aperta, vedere molte persone, giocare nell'acqua e nella terra
è stato davvero molto stimolante per loro.

Quando siamo arrivati a casa ci siamo resi conto della stanchezza accumulata.
Ma stare in città e vivere in una casa è spesso più stressante
che vivere in una tenda ...

Se avrò tempo ed energie vi racconterò di più ...

Aggiungo un piccolo dettaglio:
non eravamo a Viareggio dove credevamo di andare:
scesi dal treno a Viareggio abbiamo fatto 6km circa a piedi in una strada sterrata,
con tutto il nostro carico, per raggiungere i campeggi
che risultano essere a Torre del Lago.

Ecco alcune foto tanto per dare un'idea di come stavamo:
due piccoli igloo, pochissime cose e tanto spazio per rotolarsi per terra ...

Ed i bimbi oggi compiono 10 mesi.