La teoria della nascita.
La teoria della
nascita è una teoria psicologica elaborata dallo psichiatra
italiano Massimo Fagioli1.
Esponiamo qua la
teoria e poi cercheremo di rintracciare nella descrizione che questa
teoria dà dei primi movimenti della mente umana anche la
nascita della matematica.
Il feto viene alla
luce attraverso il canale del parto.
Il feto è
fino a quel momento una realtà esclusivamente biologica.
Una volta alla
luce il neonato viene esposto a forti stimoli: luce, freddo, aria,
rumore.
La luce è
lo stimolo assolutamente nuovo.
I fotoni di luce
stimolano la retina del neonato.
La retina è
l'unica parte del cervello che si apre materialmente verso l'esterno.
E' stato
dimostrato che la foto-stimolazione della retina determina una
trasformazione radicale del cervello, rispetto alla fase uterina, in
quanto ad attività e zone coinvolte.
Il feto, nelle
ultime settimane di gestazione, ha maturato una potenzialità
di reagire che gli ha permesso di percepire con la sensibilità
della cute le qualità del liquido amniotico in forma di
benessere intrauterino (calore, omeostasi).
La reazione (ossia
la messa in atto della capacità di reagire) del feto rispetto
ai forti stimoli ed in particolare rispetto alla luce è,
secondo la teoria, quella di attuare una fantasia di sparizione
nei confronti del mondo materiale esterno. Una fantasia di sparizione
che rende, nella mente, non esistente tutto ciò che intorno a
lui non è umano (luce, aria, freddo, rumore).
Si tratta della
prima reazione mentale del neonato, del suo primo pensiero.
Il primo
pensiero quindi “fa di ciò che è, ciò che
non è”. Fa, nella mente, del mondo materiale qualcosa che
non è.
E' importante
notare che questa fantasia di far sparire qualcosa è nel
neonato sana, fisiologica e non patologica ed è per questo definita “fantasia”.
Subito dopo, in un
tempo non quantificabile, emerge, secondo la teoria, nella mente del
neonato, la “memoria-fantasia dell'esperienza avuta”
dentro al liquido amniotico.
Tale
memoria-fantasia, insieme alla capacità di immaginare, determina la ricreazione nella mente del neonato delle sensazioni
intrauterine. La ricreazione delle sensazioni intrauterine
costituisce un'immagine mentale, la prima immagine mentale
del neonato e, secondo Fagioli, la fonte stessa della realtà
psichica. Non vi è realtà psichica, non vi è
realtà umana, prima che questa dinamica avvenga.
Questa creazione di una immagine mentale costituisce il secondo pensiero del neonato e si tratta in questo caso di un pensiero che “fa di ciò che non è, ciò che è”: le sensazioni uterine non più esistenti vengono ricreate nella mente.
Questa creazione di una immagine mentale costituisce il secondo pensiero del neonato e si tratta in questo caso di un pensiero che “fa di ciò che non è, ciò che è”: le sensazioni uterine non più esistenti vengono ricreate nella mente.
La capacità
di immaginare quindi, specificamente umana, crea nella mente del
neonato il suo secondo pensiero costituto appunto da un'immagine ed è
questa prima immagine, questa ricreazione delle sensazioni
intrauterine, che consente al neonato una immediata e spontanea
ricerca di una realtà umana altra dalla propria, “una
speranza-certezza che esista un seno”.
Riassumendo
abbiamo quindi due momenti:
stimolazione
luminosa con conseguente fantasia di sparizione contro il mondo
materiale,
ricreazione delle
sensazioni intrauterine come prima immagine mentale con conseguente
speranza-certezza che esista un seno.
Stimolazione
luminosa, fantasia di sparizione contro il mondo materiale,
ricreazione delle sensazioni intrauterine, speranza-certezza che
esista un seno, sono i passaggi fondamentali all'origine del pensiero
umano e del tempo della vita umana nel senso che dobbiamo pensare che
prima che avvenga questa dinamica non vi è realtà
psichica e non vi è neanche tempo umano.
La fantasia di
sparizione inoltre va pensata come una dinamica specie-specifica
dell'essere umano perché tutto il regno animale è
sottoposto a stimolazione luminosa alla nascita ma negli altri
animali non si determina la formazione della psiche.
Nel rapporto al
seno inizia la dinamica relazionale. Nel caso in cui la risposta
materna sia ripetutamente deludente il bambino tenderà a
ripetere la dinamica di far sparire l'oggetto frustrante, ma questa
volta il far sparire sarà rivolto verso il mondo umano e non
più verso il mondo non umano. La dinamica di far sparire perde
allora il suo carattere fisiologico e si configura invece come
patologica nella cosiddetta pulsione di annullamento.
La pulsione di annullamento, nella teoria di Fagioli, è all'origine della malattia mentale in quanto tende a fare di ciò che è umano, ciò che non è.
La pulsione di annullamento, nella teoria di Fagioli, è all'origine della malattia mentale in quanto tende a fare di ciò che è umano, ciò che non è.
La nascita umana
fisiologicamente sana rende possibile uno sviluppo sano.
Se le situazioni
avverse determinano la malattia mentale resta comunque implicita la
possibilità, con la psicoterapia, di recuperare l'originaria
capacità di immaginare e con ciò di curare la malattia
mentale.
Nota 1:
Massimo
Fagioli, Istinto di morte e conoscenza, L'asino d'oro
edizioni, Roma 2010 (prima edizione 1972).
Massimo Fagioli,
La marionetta e il burattino, L'asino d'oro edizioni, Roma
2011 (prima edizione 1974).
Massimo Fagioli,
Teoria della nascita e castrazione umana, L'asino d'oro
edizioni, Roma 2012 (prima edizione 1975).
Massimo Fagioli,
Bambino donna e trasformazione dell'uomo, L'asino d'oro
edizioni, Roma 2013 (prima edizione 1980).
Ai suddetti volumi
di teoria, Fagioli ha poi affiancato numerose altre pubblicazioni.
La teoria della nascita è stata approfondita e ampliata, in
costante confronto con scoperte scientifiche che confermano gli
assunti delle formulazioni originarie.
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