Scuola: Cabri - Disegni - Sketchup

venerdì 3 ottobre 2014

Trasformazione

Passavano gli anni.
Ma il cambiamento sperato, la trasformazione, non arrivava.
La ricerca era sempre continuata
grazie forse soprattutto ad una sorta di autoimposizione
che diceva che quel cambiamento doveva essere possibile.
Ma quel cambiamento, appunto, tardava ad arrivare.
Peggio, non si scorgevano neanche i segni
che quel cambiamento fosse in avvicinamento.
Ed anzi, era frequente scorgere i segni
di un cambiamento in direzione contraria. Di un peggioramento.
Una sorta di machiavellico e diabolico meccanismo
faceva si che gli sforzi per andare in una direzione
si trasformassero in spostamenti nella direzione contraria.

Lo schema si ripeteva da anni.
Il meccanismo era chiaro in tutte le sue dinamiche.
Chiaro come lo è un meccanismo con leve, molle ed ingranaggi
quando se ne sono scritte le equazioni che lo regolano.

Un solo aspetto sfuggiva ancora alla comprensione
ed era quale fosse la fonte di energia di quel meccanismo perverso.
Cosa faceva funzionare quel motore ?
Qual'era il carburante ?
Perché continuava ad alimentarsi anche dopo anni
che sembrava che la benzina gli fosse stata tolta ?

Bramosia, residui di rabbia, residui di odio (forse).
E poi sotto ancora: bisogno.
Questa era la benzina, il bisogno.
Il bisogno di conferme, il bisogno di rassicurazioni
rendeva ogni occasione di crescita
un rischio mortale di delusione,
trasformava la possibilità di riuscita in angoscia di fallimento.

Ad essere onesti,
forse negli anni il bisogno era un po' diminuito
ma il motore azionava ancora con grande potenza il meccanismo invertitore
ed i tentativi di trasformazione, i tentativi di rinascita,
diventavano momenti di astrazione e perdita di rapporto con la realtà.

Mancava qualcosa che bloccasse quel meccanismo
o che lo facesse funzionare in maniera diversa.
Mancava una piccola leva forse, o un piccolo ingranaggio.


Anzi no.
Due.
Erano due i pezzetti che mancavano perché tutto funzionasse a modo.

Due piccoli pezzettini.
Due piccoli pezzettini avrebbero risolto il problema.
Adesso lo so.

Adesso che due piccoli pezzettini hanno risolto il problema.

Traduco:
Linda e Luca mi costringono alla trasformazione.
Mi costringono a riuscire le separazioni mai riuscite.
Mi costringono a crescere ed a superare
le crisi ed i fallimenti irrisolti.

Adesso il meccanismo fila via molto più fluido
e soprattutto nella direzione giusta.
Senza più quella componente autolesionesista
che gli faceva invertire il senso delle spinte.

Adesso è necessario.
Adesso la capacità di trasformazione risponde
a un'esigenza di presenza umana
alla quale mi piace non sottrarmi.

guzman.


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Questo era il post del 22 Novembre 2011

Mi andava di rimetterlo. Mi dice ancora molto.
La trasformazione a cui Luca e Linda
mi hanno costretto è stata enorme e continua lavorare fortemente su di me.

E sul concetto di trasformazione
riespongo alcuni idee di Massimo Fagioli.

Solo gli esseri umani sono capaci di fare trasformazioni,
non semplicemente cambiamenti fisici,
ma trasformazioni interne, psicologiche, di realtà umana profonda.
Solo il concetto di trasformazione
rende possibile la guarigione dal malessere psichico,
senza di quello c'è solo contenimento del malessere,
gestione razionale del problema, isteria, euforia.

Il nome della rivista LEFT (su cui scrive Fagioli)
ha un significato geniale:
liberta uguaglianza fraternità e ... trasformazione.
Oltre alle prime tre ben note parole
si aggiunge la parola trasformazione (dell'essere umano)
per ottenere la definizione della sinistra (left). Geniale.
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