Scuola: Cabri - Disegni - Sketchup

venerdì 11 giugno 2010

I ragazzini fanno, con la fantasia, .... - Separazioni

In risposta ai vostri bellissimi temi,
aggiungo quanto segue.
[Ed alla fine trovate anche un paroliere]

Dietro al mio modo di fare le cose
c'è anche una teoria ed una storia ...
Non posso qui raccontare tutto
ma riporto, con alcune modifiche, il testo di una persona che stimo molto ed alle cui parole mi ispiro sempre.
Non è un testo facile, anzì,
ma lo si capisce se ci lascia trasportare dalle parole più che dal volere capire tutto. Ho messo in neretto le parti fondamentali.

"Si muove com'è.
Ha dissacrato un setting scolastico sacro a tutti.
Si muove com'è.
Si mischia ai ragazzi, lavora con loro a costruire solidi, gioca a pallavolo. Si confonde, si mischia con tutti. Non tiene il ruolo. Poi però pretende di fare scuola, di far crescere il prossimo. Si inventa una strada e pretende che gli altri la capiscano, la seguano.

La certezza paranoica di essere gli impedisce di capire i cardini della scuola: il ruolo, il dubbio.
Lui dice: ciò che è, è - ciò che non è, non è.
E lo dice rudemente.

Sta a pretendere cose impossibili: sta a pretendere che si veda la vitalità, sta a pretendere che si impari con il gioco. E la chiama conoscenza per recettività.

Rovescia i canoni della scuola, della ricerca, del culto del pensiero.
Si muove come è. Con la sua certezza paranoica di essere.
E non ti fa capire se gioca e sta scherzando o se è pazzo e fa sul serio.
Forse è l'uno e l'altro.

______________

E' una vecchia storia quella dei ragazzini per strada e in campagna
che devono farsi da soli. I genitori non possono permettersi il lusso
di stare con i bambini: devono faticare per la sopravvivenza di tutti.
Per mangiare e vestirsi.

E molti ragazzini si perdono.
Vengono presi dall'angoscia e diventano matti e delinquenti,
o semplicemente, diventano piccoli uomini senza pensieri.

Qualcuno di questi ragazzini, più sprovveduto e cieco degli altri sui pericoli della natura, la prende come libertà e va in giro a fare ricerche: quelle vere, quelle di pelle, sulla propria pelle, senza maestri.

E può accadere che scopra l'identità e la gioia di vivere.

La storia della vitalità come conoscenza è una storia nuova.
Non si capisce e lui pretende che si capisca.
L'istinto, dicono, è sempre servito a sfogare le pulsioni bestiali dell'uomo.
Ora questo vuole trascinare la conoscenza nel mondo aborrito e pauroso
dell'istinto umano.
Cose da pazzi, direbbe qualcuno.
Peccato, avrebbe potuto anche avere una cattedra all'università,
Invece litiga sempre con tutti.

Ma così fu.

Ed è stato buono per anni a non far vedere il dolore e la gioia
che sempre oppone all'indifferenza e alla rabbia.
Per non far vedere la salute di ferro che si era fatto stando sul campo.

Faceva tutto per portare avanti i bambini.
Tradito sempre dalla fiducia negli altri.
Come se gli altri fossero sinceri come animali.
Invece gli altri non sono sinceri:
hanno la scissione interna tra ciò che sentono e ciò che dicono.
Controllano sempre il dentro dei pensieri degli uomini.
Il dentro degli uomini guastato dalla società.

Lui si muove com'è, d'istinto senza sapere perché.
L'istinto spadroneggia sulla sua coscienza.
Non è mai riusciuto a frenarlo.
Sempre composto e corretto, la fantasia nel rapporto con gli altri
lo porta vicino e lontano dagli altri.

Ad esplorare i luoghi sconosciuti.
Quelli maledetti dalla gente che dice che ci sono i fantasmi,
le anime dei morti.
Eppure sarebbe stato più facile fare il ricercatore universitario.

Nei castelli diroccati, la gioia dei ragazzini avventurosi.
I ragazzini che fanno, con la fantasia, dei castelli abbandonati dalla ragione moderna
il regno felice degli uomini.
Fanno, con la fantasia, dell'istinto abbandonato dagli uomini,
la gioia di vivere per tutti.


Ma ha frugato negli angoli.
Ha cercato le ragioni della ripetizione.
Ha visto i magazzini pieni di paglia, quella che serve per mantenere i somari.
I falsi concetti e la falsa cultura.

Aristocratico, ancora una volta, ha tenuto per sé la fame di bambino.
E non ha mangiato paglia.
Voleva cibi squisiti: lingue di usignolo, nidi di rondini, manicaretti teorici
che facessero vivere il corpo.
E se li è fatti da solo con il dispregio sovrano della sapienza.

E' una storia diversa.
Una storia di vitalità e non di ragione e sapienza.

La storia dell'uomo che sfida lo stato delle cose.
Una storia di interesse per gli altri.

La storia di una bella prigioniera, la gioia di vivere,
circondata da guerrieri armati di concetti stupidi.
Una storia come quella di Amore e Psiche:
di buio che protegge Amore,
di lume acceso da Psiche che vuole conoscere
e di goccia di olio bollente che cade da lume e fa spegnere l'amore.

E' una storia diversa da quella della ragione.
E' una storia che ha voluto mettere insieme vitalità e conoscenza,
Ha voluto svelare il lato nascosto degli uomini che separano
vitalità e conoscenza..

Una storia da matto che vede i fatti concreti
negli odi, nella rabbia, nei gesti, nei pensieri e nella fantasia.
Che dice che l'odio e gli affetti si possono toccare con le mani.
Si pesano e si misurano sentendoli sulla pelle.
______________________________

Potrebbe accadere anche che alcuni sentano il messaggio
che è possibile avere nuovi pensieri.
L'identità separata e autonoma di ciascuno fa gli esseri umani uguali.
Come la nascita di ogni uomo lo fa uguale a tutti: piccolo o grande che sia.
Quanto è importante è che l'uomo non sia violento nei riguardi dei proprio simili.
E' importante che non sia stupido,
che capisca gli altri, le esigenze degli altri.

Potrebbe accadere che alcuni sentano il messaggio che separarsi da quello che è sempre stato è una vita, perché costringe ciascuno a essere se stesso, a realizzare la propria identità, senza confusioni. A rischiare, a cercare sempre qualcosa di nuovo. Da soli. Senza protezioni. A cercare la scienza dell'uomo, le ragioni della paura degli uomini di morire di fame e di freddo. Di perdere la vitalità. Di perdere i sensi. Le ragioni della paura di impazzire e di curarsi con niente.

Per questo gli uomini non manifestano il bisogno di vita e di gioia.
Hanno paur. Paura di morire di fame e di freddo.
Paura di essere abbandonati.

La ragione, il concetto, la cultura, la scuola, proteggono il bambino
dal vuoto della mente, dal terrore di perdere i sensi.
Ed il bambino allora si confonde e si mette a pensare
che la forza dell'uomo è nel sapere e nei concetti.
E si perde, si acceca, perde il dentro profondo
perché scinde vitalità e conoscenza.

Noi racconteremo al bambino che no,
non è il sapere,
non sono i concetti che fanno la forza dell'uomo.
E' la vitalità degli uomini che dà i nomi alle cose.
E' la vitalità degli uomini che crea il linguaggio.


Diventare grandi è allora facile,
basta saper aspettare.
Speranza e certezza si fondono nel fare da soli,
nello stare al mondo.
Il presente amanto ci toglie dal rimuginare sul passato
e dall'astrattezza del futuro.

La vitalità degli uomini resite alla morte che piomba sulla vita,
resiste e rinasce, non mure. Ritorna sempre a cantare.
Ritorna sempre a spiegare i concetti dell'odio, della rabbia,
degli uomini che si sono venduti ai concetti astratti per paura del vuoto mentale.

Potrebbe accadere che alcuni sentano il messaggio che non tutte le cose che non iniziano bene finiscono male.
Che la possibilità di trasformarsi esiste ed è reale.
Superare tutto: la mia ingenuità, il mio entusiasmo, la mia simpatia.
Possibilità di cambiare, separarsi, trasformarsi.


Potrebbe accadere che alcuni sentano il messaggio, al di là delle apparenze,
che il tutto è fatto per dire che la passività è male,
che male è la rassegnazione,

che è male il conformismo,

che è male rinunciare a se stessi per paura di perdere l'appoggio degli altri.


Potrebbe accadere che qualcuno intuisca che la libertà è possibile agli uomini.
"


ciao,
guzman.

[immagine del geniale Alessandro Ferraro]



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9 commenti:

Cyborg ha detto...

Prof, mi sembra di ricordare che aveva già messo questo titolo al post
'' I ragazzi fanno con la fantasia''

Guzman ha detto...

Dici bene

adesso ho riportato il testo per intero.

guzman.

sofi ha detto...

Sì, molto complicato e preferirei non dire niente, solamente riflettere profondamente su questo!

Guzman ha detto...

Se ti dà da pensare
sono contento.
Lo so, è difficile,
sono immagini,
racconti,
frasi,
che dipingono un'idea di rapporti interumani, di uomini, di possibilità diverse per gli esseri umani.
Sono queste immagini che ho quando provo a fare una scuola diversa.

L'idea che non sono i concetti e la sapienza a fare il bene per gli essere umani,
ma la vitalità e la gioia di vivere.
Con le quali si cresce, si impara e ci si rapporta di più con le cose.


ciao,
guzman.

Anonimo ha detto...

lei è semplicemente il
magliooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo...

Guzman ha detto...

grazie !!!!!!!!!!!!!
!!!!!!!!!!!!!!!1
!!!!!!!!!!!!!!!1
!!!!!!!!!!!!!!!1

marco, giusto?

sono contento
che di tutto quello che abbiamo passato
è rimasto qualcosa
anche di umano
e non solo matematico.

!!!

ciao,
guzman,
guz per gli amici.

Guzman ha detto...

oppure Enrico ...

Vova ha detto...

no prof non ero io xD comunque quoto xD

Guzman ha detto...

Pensavo te o enrico ...

ma in effetti chissà ... !!!

ciao,
grazie,
guz.