Scuola: Cabri - Disegni - Sketchup

venerdì 24 febbraio 2012

Dunque ... - Appunti 26.

Dunque ...
Dopo vari giorni passati a brancolare nel buio riguardo ai dolori di Linda
ed a fare tentativi di soluzione di ogni genere (come risulta dai post precedenti)
ormai abbiamo la certezza che si tratta di riflusso gastrico (grazie alla dottoressa del Niccheri),
tutti i sintomi coincidono.
(

  • Ruminamento dopo i pasti: il bimbo sembra sempre aver qualcosa da digerire
  • Evidenti rigurgiti di latte anche a distanza di ore dalla poppata
  • Singhiozzo frequente
  • Pianto durante la poppata
  • Spasmi della testa verso l’alto durante la poppata
  • Generale irritabilità durante il giorno
  • Frequenti pianti notturni
  • Preferenza di determinate posizioni: nel sonno il bimbo tiene la testa girata di lato
  • Sollievo, momentaneo, con la somministrazione di liquidi

)

Il fatto che Linda fosse stata male con l'intestino appena nata
ci aveva fuorviato.
La pediatra pure ci aveva fuorviato dicendo che era solo un problema di rutti.
Adesso che il problema è noto le cose vanno già meglio.
Domattina abbiamo una nuova visita e chiederemo qualche rimedio.

Anche l'ingrassamento di Linda dipende da questo problema:
mangiava per alleviare il bruciore all'esofago.
Spero che Linda possa ritornare al più presto in forma:
è doloroso vederla soffrire ed è doloroso vedere che fa fatica durante
la giornata a prestare attenzione ad altro perché è impegnata con questo problema.


Il mento bagnato nella foto è dovuto ai frequenti rigurgiti di acidi e latte.
Adesso evitiamo di tenerla orizzontale e sciaguattarla troppo per addormentarla.
Abbiamo letto che anche il ciuccio non è di aiuto:
le dà momentaneamente sollievo ma attiva la produzione di succhi gastrici ed
attiva i movimenti dello stomaco peggiorando la situazione.



Appunti 26.

Gogo !!!
Linda per ora aveva vocalizzato pochissimo.
Ieri ha detto la sua prima chiara "parolina".
Con vocina squillante e bella ha detto: gogo!!!
Scioglimento dell'anima.

Luca parla con Linda.
Luca e Linda hanno preso a guardarsi negli occhi se messi uno davanti all'altra.
Entrambe sorridono e Luca parla a Linda molto contento.
Linda accenna a rispondere e lo fa con maggior convinzione di quanto non faccia con noi.
Inoltre, sembra incredibile, ma Luca usa una vocina più acuta
per parlare con Linda.
Che sia imitazione di quando sente noi parlare con Linda ?
Fatto è che sono bellissimi da vedere ed è un momento toccante. 

Easy.
A volte penso che con i bimbi bisognerebbe prendere le cose
in maniera più tranquilla.
Non sono mai stato apprensivo e mi dispiace scoprire
che lo sono diventato adesso.
Ci tengo troppo, ci proietto troppo.
Via via che riesco a calmarmi e ad essere meno apprensivo
sento che va meglio, me la godo di più
e rispondo anche meglio alle loro esigenze,
piuttosto che stare dietro alle mie fisime mentali.

Linda grande.
Parlavo con Linda grande (quella di scuola).
Parlavamo di scuola e mi ha fatto venire vari pensieri.
Il primo pensiero è stato che lavorare con bambini e ragazzi
è utile, sano, realizzante, importante.
In una società che si cura poco di bambini e ragazzi,
in una scuola che viene bistrattata e che bistratta bambini e ragazzi,
provare a fare qualcosa di diverso è importante e offre
una possibilità di opporsi alla stupidità diffusa.
Il secondo pensiero è che quando tornerò a insegnare
sarò molto cambiato e farò un tipo di scuola ancora diverso.
Stare con i bambini piccoli mi fa apprezzare
ancora di più il lato umano, ludico, infantile delle cose.

Aspetti materiali.
Per il fatto che Luca e Linda sono due
mi trovo, l'ho già detto, a svolgere quasi un ruolo di mamma,
su tutto tranne che sull'allattamento.
Col passare del tempo mi rendo conto
che l'aspetto più difficile per un uomo nello svolgere questo ruolo
è la continua necessità di attenzione costante alle questioni materiali:
dottori, latte, malattie, ecc.

I bimbi non sbagliano mai.
I bimbi fanno richieste e fanno, inconsciamente, scelte che 
a noi adulti, involontariamente razionali, sembrano a volte assurde.
Per fortuna io e Maria Carla cerchiamo sempre di rispondere alle loro richieste
per quello che sono perché capita spesso
che nel giro di un paio di giorni si scopre che quella richieste e quelle scelte
portano a nuovi importanti progressi.
Il rapporto dell'inconscio con la realtà
è troppo più profondo e più sano di quello che può essere il rapporto
della razionalità con la realtà.
La razionalità si perde mille informazioni per strada e prende perciò decisioni miopi.

Confronti.
Con due bimbi piccoli i confronti sono purtroppo inevitabili.
Luca già mette insieme molti suoni ... Linda no,
Linda si agita raramente ... Luca molto più spesso,
ecc.
Credo che il modo di lasciar perdere i confronti
risieda nella prossima nota.

Esiti inattesi.
I bimbi piccoli riescono spesso a trasformare quelli che sembrano svantaggi
in occasioni.
Deve essere un meccanismo legato alla selezione naturale ed all'adattamento.
Quella che un tempo era l'agitazione di Luca
è diventata, grazie anche a noi, curiosità, interazione, crescita, prestazione fisica.
Questo per dire che fare confronti tra bimbi piccoli è stupido
perché ciascuno segue percorsi diversi
e sono soggetti a grande variabilità.

Da cosa dipendono le capacità ?
Viene spontanea la domanda: da cosa dipendono le capacità che svilupperanno i bimbi ?
Sembrerebbe ovvio rispondere che dipendono
dagli stimoli ricevuti,
dall'affetto ricevuto,
dalle risposte ricevute alle loro richieste,
dalla costanza nel rispondere alle loro esigenze.
Tuttavia ho spesso la sensazione
che molte delle capacità che sviluppano i bambini seguano percorsi
imprevedibili durante la loro formazione e che perciò
non sia ovvio stimolarle in maniera calcolata.
Meglio lasciarsi guidare dall'intuito e, come sempre, dalle loro richieste.

Da tre mesi in fascia ...
I bimbi hanno quattro mesi.
Da tre mesi siamo a casa
e da tre mesi usciamo in media circa 4 ore e mezza al giorno
a passeggiare con loro in fascia.

Nottata. (di giorni fa)
E' stata proprio una bella nottata.
Mi sono svegliato io prima di loro
e me li sono trovati tutti e due accanto
che erano strisciati verso di me.
Si, perchè la notte strisciano di fianco
alla ricerca di qualcuno.
L'immagine di noi quattro che dormiamo tutti tranquilli
e tutti a pancia in su mi ha dato una certa sicurezza.

Difetti della fascia.
Ho sempre esortato la fascia e continuo ad adorarla. 
Ma ho finalmente trovato dei difetti.
Quando un bimbo sta male portarlo in fascia
può farlo sentire abbandonato.
E' necessario tenerlo in braccio, potergli parlare a stretto contatto,
fargli sentire il proprio fiato e calore ancora più vicino di quanto consente la fascia.
Come ho potuto appurare con Linda.

Inoltre la fascia espone al seguente rischio:
capita che si prende confidenza con l'effetto calmante della fascia,
ci si allontana da casa e può capitare la volta che il bimbo sta male e piange per qualche motivo
proprio mentre si è molto lontani da casa ...
Purtroppo ci è capitato qualche volta.
Poi abbiamo imparato a non allontanarci troppo
se non si è certi della tranquillità dei bimbi in quel periodo.

Stimoli semplici e complessi.
A scuola si scompongono i problemi complessi in sottoproblemi
e ci si allena a risolvere ciascun sottoproblema separatamente.
I neonati procedono in maniera drasticamente diversa, opposta:
le cose da imparare sono tante e complesse,
le mischiano tutte e ne imparano tante per volta !
In questo modo ottimizzano i tempi.
L'aspetto sorprendente è che il cervello riesce
ad orientarsi in mezzo a milioni di stimoli incrociati,
confusi, non chiari.
Basta guardare i bimbi nella palestrina:
mille colori, mille oggetti in movimento con forme improbabili,
loro stessi che muovono ogni singolo lembo del corpo ...
Afferrano un oggetto con una mano
mentre l'altra mano accarezza un giochino
mentre una gamba cerca di far presa su un paletto per spingersi
e la schiena cerca di far leva per strisciare ...

Separazioni.
Sono le separazioni che danno via via la certezza della propria identità.
Le separazioni venute bene.
Quelle che lasciano un bel ricordo di un rapporto andato bene
e finito senza tragedie.
Solo separandosi si può capire chi siamo.
Si può guardare l'altro da una certa distanza e vedere che è diverso da noi.
Sono le separazioni che ci delimitano e che danno luogo al concetto di bordo, di linea ...
e che perciò hanno reso possibile al genere umano di inventare la scrittura.

La fascia riprone una separazione ogni volta che il bimbo esce
dopo esserci stato dentro per qualche ora.
E' come se rinascesse.
Con la consapevolezza sempre maggiore che la separazione
non è abbandono.

L'irrazionalità profonda del rapporto.
Sono sempre stato attratto dall'irrazionalità
profonda dei rapporti.
Ma i bimbi costringono ad accettarla tutta questa irrazionalità
perché non conoscono e non accettano altra strada possibile.
Ci vuole coraggio a lasciarsi guidare da loro 
nel loro mondo senza parole.
Allenamento intersensoriale.
Ho parlato in un altro post dei vari organi di senso 
e di alcune possibilità per stimolarli.
Quello che vedo emergere adesso con Luca e Linda

sono una serie di esercizi per la coordinazione incrociata
degli stimoli provenienti da vari organi di senso.
In palestra per esempio mentre un bimbo gioca ad acchiappare un giochino:
- c'è lo stimolo visivo,
- c'è lo stimolo sonoro (i giochini di solito emettono suoni o fanno rumore sbattendo fra di loro),
- c'è la propriocezione che dice qual'è la posizione del braccio, della testa, degli occhi ...
e cosi nel cervello del bimbo si formano reti di neuroni
per elaborare in maniera incrociata gli stimoli provenienti da più organi di senso.

La nascita del "no".
Un bimbo gira la testa perché non vuole più poppare.
E' nato il "no".















1 commento:

cristina ha detto...

Easy...la parolina magica...