Scuola: Cabri - Disegni - Sketchup

sabato 21 gennaio 2012

Appunti 11

In questi giorni è più difficile fare foto e scrivere.
I bimbi riescono molto difficilmente a dormire da soli
ed hanno ridotto la durata delle poppate al seno,
per cui sono rari i momenti in cui posso stare al computer.

Comunque sia, le cose vanno bene,
è tornata la calma pare dopo alcuni giorni di agitazione
di cui raccontavo nell'ultimo post.

Se non sarò interrotto proverò a scrivere una serie di appunti.
Non avrò probabilmente il tempo di scriverli nella bella forma che vorrei.

Linda con la penna, 16 Novembre

Luca con la penna, 21 Gennaio

Pavlov.
Come saprete Pavlov ha studiato il condizionamento degli animali
ed i riflessi condizionati.
Pavlov per altro era un matematico in realtà come formazione
ed odiava la psicologia.
Ora, per dirla tutta, io sto odiando Pavlov.
Giustissime le cose che dice. Interessantissime. Non dico di no.
Perfette per ammaestrare un cane.
Ma non sopporto il pensiero di vedere affiorare meccanismi pavloviani
nell'accudimento dei bimbi.
Mi piacerebbe pensare che i bimbi sono guidati da pensieri, affetti, pulsioni
e non banalmente da riflessi condizionati appresi.
Se l'accudimento dei bimbi ed il loro sviluppo
fosse strettamente legato ai riflessi condizionati
allora tutto diventerebbe per me un campo minato.
Perché tutto quello che uno fa,
tutto i meccanismi ripetitivi che uno crea involontariamente,
finirebbero per creare dei riflessi condizionati nei bimbi
che avrebbero più valore di qualunque altro insegnamento
che uno cerca di proporre.

Voglio ancora pensare che negli esseri umani
il pensiero autonomo e l'identità personale
fanno la differenza e che perciò
più che Pavlov conta il rapporto.


La scuola mi ha un po' allenato.
Da vari anni ormai insegno a scuola.
Ed ho imparato che i progressi nei ragazzi sono lenti.
Ho imparato che bisogna investire molto e seminare molto
e poi, con estrema calma, vedere se nasce qualche frutto.
In questo la scuola mi aveva un po' allenato
alle dinamiche di rapporto e di crescita con i bimbi.
Tuttavia con Linda e Luca
avverto ancora di più la necessita di investire molto
ed aspettare con ancora più calma.
Credo che se non avessi avuto l'allenamento della scuola
sarebbe stata ancora più dura.
Sono contento che tutto l'impegno ed il lavoro fatto a scuola
abbiano un valore anche adesso per me.

Apprendere nel caos.
Dalla scuola ho imparato anche che l'apprendimento
e la crescita seguono strade tutt'altro che lineari.
I bambini apprendono nel caos.
Anche laddove gli stimoli non sono chiari e puliti,
anche laddove lo stimolo non è isolato,
anzi proprio in tali condizioni,
i bambini massimizzano il loro apprendimento.
Siamo noi adulti che abbiamo bisogno di isolare gli stimoli,
separare le variabili, per farci un'idea precisa
e quantificare l'apprendimento.
Se rinunciamo all'idea balorda di quantificare l'apprendimento
ed all'idea balorda di dare voti,
i bambini imparano molto di più.

Tamagochi.
Talvolta camminando per strada penso
alle cose da fare, alle scelte da prendere,
alle mosse giuste da eseguire.
Talvolta rischio di viverla troppo come
un tamagochi.
Per fortuna adesso questa sensazione sta passando.

Elasticità.
La sensazione di avere a che fare solo con meccanismi
di riflessi condizionati pavloviani sta passando.
La sensazione del tamagochi sta passando.
E' arrivata una maggiore capacità di recuperare energie psichiche e fisiche.
E soprattutto è arrivata una maggiore elasticità.
Ci siamo resi conto che non è possibile
cercare di fare tutto senza nessun errore,
cercare di fare tutto senza farli mai piangere,
e prendersi la colpa per ogni piccolo pianto dei bimbi.
E' arrivata, per forza di cose,
la sensazione forte che dobbiamo essere un po'
più elastici ed un po' più tranquilli
nel giudicare noi stessi.
In questo modo ci guadagnamo come calma,
rilassatezza e nel rapporto con i bimbi.

Storie vecchie.
Finché non c'erano i bimbi,
un milione di storie vecchie continuavano a ripetersi nella mia vita.
Non riuscivo a scrollarmi di dosso tanti modi di fare
e tanti rapporti che non mi piacevano
ma dai quali non sapevo separarmi per mie paure e bisogni.
Adesso che ci sono i bimbi
tutte le storie vecchie sono ormai storie lontane.
Non solo, molti modi di fare 
di cui non mi ero accorto in precedenza 
sono diventati adesso storie vecchie e superate.
Grazie bimbi.

Momenti di stacco.
Quando capita, raramente, di essere lontano dai due bimbi,
o anche lontano da uno solo dei due,
sento che mi si attiva la mente
con milioni di nuovi pensieri.

Disegni in collaborazione dell'anno scorso.
L'anno scorso abbiamo fatto più di 700 disegni in collaborazione in rete
con alcuni ragazzi della Prima F.
Linda (di scuola), appassionata di neonatologia,
aveva disegnato anche vari bimbi piccoli
anche dopo la notizia che Maria Carla era incinta:
bambino in pancia, disegno di Linda (qualla grande)
disegno di Linda in stile Anne Geddes ...

Disegno mio e di Linda ...
che non c'entra con i bimbi ...

Sono stato interrotto continuerò la prossima volta ....

2 commenti:

cristina ha detto...

si,elasticita' e' la parola magica.Anche cercare di non aver tutto sotto controllo,ci si stanca molto meno.

Guzman ha detto...

già,
ci ho messo un po' a capirlo ...